Soul Hunter

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Solarlg
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Si trovava in casa quando...
    Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, questo dolore alla testa... non di nuovo... questi volti... non li ho mai visti... cosa devo fare? ... ... aaaaaaaaaaaaaaaaaah... *ansima* ...ho capito... devo ucciderli... e questa? da dove è apparsa? Questo gioco non si tiene ad armi pari, con chi mi sono messo a giocare? ... chissà come si usa questa? forse cos Un'esplosione distrusse la poltrona accantio a lui Ok, ora che ho capito devo fare attenzione... però è strano, non mi aveva mai dotato di un'arma, chissà come mai... che i miei poteri siano inefficaci? forse dovrei testarli...

    Si diresse verso un parco, dopo aver nascosto l'arma in un posto sicuro in casa sua forse avrebbe trovato una persona molto anziana o malata. La fortuna gli arrise. Mentre era quasi arrivato, un ragazzo molto giovane venne investito da un camion. Per qualche strana ragione era ancora vivo, sentiva la sua anima ancora attaccata al corpo. Poichè in ogni caso le condizione erano più che gravi, gravissime, e quasi sicuramente non sarebbe riuscito ad arrivare in ospedale, testò i suoi poteri. Immediatamente sentì l'anima che si allontanava dal corpo del ragazzo, e si dirigeva verso il luogo per lei designato.

    Non ci vuole un genio per capire che semi ha fornito un'arma non potrò usare i miei soliti poteri. Questo vuol dire che sarà una caccia più diversa del solito.

    Era appena rientrato a casa sua quando un'altra fitta lo colpì, ma questa era molto peggio.

    Un'orologio, e questo cosa significa? ancora una fitta lo fece praticamente sdraiare in terra HO CAPITO HO CAPITO, FERMO!... hai fretta... poi l'ultima immagine di quel giorno lo sconvolse: vide un calendario, con 28 giorni evidenziati a partire da quel giorno, vide una crocetta sopra una delle facce, quindi vide lui vivo. Poi vide un'altra volta il solito calendario con i soliti giorni evidenziati. Quindi nessuna crocetta. Quindi vide lui riverso sul pavimento di casa sua, con gli occhi sbarrati e la bocca aperta, morto. Il messaggio era arrivato molto chiaro.
    E così richiami una delle clausole. Molto bene, se è vero che sarà una caccia diversa, bisogna partire subito. Detto questo si cambiò, indossando i suoi abiti da caccia, uscì dalla finestra e salì sul tetto.

    E la caccia ebbe inizio.

    SPOILER (click to view)
    Attenzione a tutti, la caccia ha inizio! Chiunque posti in questo topic è da considerarsi cacciato! Se volete qualche informazione sul pg che vi darà la caccia, potrete trovarle nella sua scheda pg!
    La caccia durerà 28 giorni, e avrà termine finiti i 28 giorni oppure quando o il cacciatore o tutti i cacciati saranno morti!

    Vorrei chiedervi di specificare il luogo geografico terrestre in cui volete ruolare!

    Non c'è altro da dire, buona fortuna, e attenzione che i cacciatori operano anche di notte!


    Edited by Solarlg - 27/6/2012, 11:43
     
    Top
    .
  2. TheÐawn
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    "Meno tre… Due… Uno… "
    - Waaaaa! Ma perché non me l’hai detto subito! Dobbiamo organizzare una riunione! Per questo pomeriggio stesso! Non sei eccitatissima anche tu?? –
    "Ecco... Appunto..."

    Non avrebbe dovuto avvisare Diletta della data di apertura dei saldi. Il fastidio per i modi entusiastici della ragazza superava di molto la sua gioia di renderla felice. Non riusciva a condividere i lieti e discreti sentimenti dell’amica quando sentiva parlare di un nuovo modello di scarpe alla moda o, come in questo caso, dei saldi che si avvicinavano.
    Era quindi necessario disilludere Diletta . Non avrebbe potuto - né voluto, come fece fatica ad ammettere con sé stessa - essere presente quel pomeriggio: a trattenerla erano sia un impegno di lavoro, sia un appuntamento con i suoi amici cacciatori. L’allenamento per il torneo di tressette del giorno successivo era molto più importante di quello per i saldi, a cui tra l’altro mancavano ancora undici giorni, come, mentre pensava a come disattendere le aspettative dell’altra senza darle un dispiacere, questa le diceva tranquillamente dall’altra parte della cornetta.
    - Non ci sono oggi pomeriggio, Dile… Ho un impegno di lavoro, dillo tu alle altre… Mi spiace, avrei tanto voluto esserci ma non posso proprio rimandare… Ora scusami, sono già in ritardo… Ci sentiamo! – si risolse a dire alla fine. L’amica non era eccessivamente dispiaciuta, ma aveva cercato, tenendo alla sua presenza, di convincerla cercando di farla sentire un po’ in colpa. Per uno scopo come quello, poteva passarci sopra.

    Tuttavia, se non fosse partita in fretta, sarebbe davvero arrivata in ritardo. Recuperò la valigetta con il necessario per il lavoro, poi decise di prendere con sé anche il fucile: doveva passare in armeria per farlo pulire – solitamente lo faceva di persona, ma non ne trovava il tempo – e rimandare sarebbe stato inutile.


    Terminato il lavoro – la solita ragazzina di 18 anni che pretendeva che il trucco avesse lo stesso effetto di un’operazione di chirurgia estetica – si diresse quindi all’armeria e consegnò il fucile. Si mise quindi su una sedia ad aspettare, con le cuffiette nelle orecchie. Tanto, l’appuntamento con gli altri era nel parchetto di Merate, a due minuti a piedi da lì. Non rischiava di fare tardi, a meno che non ci fossero imprevisti.

    "And buy me a star on the boulevard, it's Californication... "

    Edited by TheÐawn - 12/7/2012, 15:15
     
    Top
    .
  3. Morlass
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il mercatino della città di Bath era molto affollato quel giorno, nonostante fossero quasi le tre del pomeriggio, un orario durante il quale di solito il meglio che si trova da fare è starsene appanzati sul divano del salotto a guardare qualche scadente trasmissione televisiva.
    Dopotutto, però, quel giorno il sole si trovava coperto da una pesante coltre di nubi e spirava una leggera brezza da nord, l'ideale per reprimere la soffocante afa provocata dall'accumulo dei gas di scarico delle macchine.
    Ryan in quel momento sedeva in una panchina, il suo cappello l'aveva lasciato a terra, rivolto verso l'alto. Al suo interno c'erano un paio di sterline e qualche penny, abbastanza soldi insomma da potersi permettere uno scadente pranzo in qualche take-away.
    Peccato che lui avesse già mangiato.
    Sconsolato, reclinò il capo fissando i soldi sparsi in fondo al cappello.

    Che vergogna... Solo due anni fa ero io a fare le elemosina. E poi, questi soldi non li ho nemmeno chiesti! Dannazione!

    Ovviamente, ciò non stava a significare che quei soldi non gli servissero. Piegò la schiena per raggiungere la tuba, quindi la sua mano ghermì in fretta tutte le monetine, facendole sparire in una tasca interna della sua giacca.
    Si alzò in piedi spolverando un paio di volte il copricapo, quindi lo poggiò delicatamente sulla sua testa e si ficcò all'interno della folla.
    Tutta quella gente che si accalcava per le stradine della città lo metteva a disagio. Non riconosceva nessun volto e, quando fissava qualcuno, quello si affrettava a distogliere lo sguardo, presumibilmente imbarazzato dalla figura del barbone.
    Il Tears si sforzò di assumere un contegno dignitoso, in fondo il suo cognome non glielo levava nessuno e il suo sangue restava quello di un nobile, ma il gioco resse solo pochi minuti.
    Una vocina bassa e penetrante si insinuò nella sua testa, e le sue mani scalpitanti cominciarono a fremere all'interno delle tasche del pantalone.

    "Robby, non ora per favore... Non vedi quanta gente che c'è?"

    "Oh, certo che la vedo capo. Per questo ora è il momento più adatto..."

    "Potrebbero esserci dei poliziotti, vuoi farci arrestare?"

    "Correrò il rischio."

    E così eccolo il suo coinquilino, pronto a fare la sua apparizione per disturbare quella sagra di paese. Il rivolgersi a se stesso fece allontanare le persone vicine a Ryan, che probabilmente lo etichettarono come pazzo oltre che come barbone.
    Nessuno dei due termini, in effetti, era errato.
    Preso da quell'impulso spasmodico di rubare qualcosa, l'ex-nobile cambiò zona, dirigendosi in uno spiazzale meno ampio ma più affollato, alternando la falcata dei piedi al movimento coordinato del bastone mentre la mano libera, in perfetto accordo con i suoi occhi, cercava delle prede.

    Ho usato il corsivo misto al grassetto per far capire che stavo sussurrando, il grigio rappresenta la parte cleptomane di Ryan.
    Se non si fosse capito, sono alla sagra del paese (inventato sul momento) citato all'inizio.

    Edit: Cambiato nome della città, come "ordinato" da Sol :V


    Edited by Morlass - 1/7/2012, 18:24
     
    Top
    .
  4. °LoxaS
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ehi! Vermiciattolo! Ricordati che io ho un bisturi! E.. il tuo corpo, da sezionare.
    Mentre pronunciava queste parole sbatteva i suoi piedi dai pesanti stivali sul maltrattato di turno, legato ad una sedia; lo spostava e rispostava, dando calci alle vecchie gambe in legno dell'unico confort del suo, "ospite". Come tutti, quel ragazzo, non capiva perché si trovava lì, né poteva capire. Aveva iniziato a piangere, ad urlarle contro e, infine, a minacciarla: era un ragazzo di nobile famiglia, lui! "I miei sudditi ti troveranno, vedrai... E poi non avrai scampo! Ma non farmi ridere!" lei rise, dopo aver ripreso tutta la sua pateticità e, paura. Ma se sei un lurido straccione! AHAH. E poi, lo sai, non avrò pietà. Lui aveva gli occhi aperti dallo sgomento, la fronte e il corpo, nudo, madidi di sudore e le braccia e le gambe scavate, per la tanta foga del voler scappare da quelle catene, in corda, che gli stringevano la vita. Lei afferrò con foga il suo bisturi, non le dispiaceva fare quel lavoro, poi gustandosi quegli attimi, lo piantò nel cranio del ragazzo, bloccandogli la testa con la mano sinistra. Iniziò a togliere pelle e a "studiare" il tutto, come le era stato ordinato. Il cervello del ragazzo era di un colore così strano, come quello delle altre cavie: era uno di quegli umani predisposti al mutamento genetico. Ma le macchine di cui disponeva quella sezione, per quanto costose esse fossero, non potevano nulla per studiare quella questione. Così era stato necessario l'intervento diretto in campo degli scienziati, di Vanessa, così l'avevano chiamata, per studiare quel caso tanto particolare. Ma a quanto pareva, anche questa cavia, era ormai morta, lasciandosi dietro solo una scia di sangue. E il corpo del ragazzo, privo di vita, s'infranse a terra, portando con se il suo unico confort: quella vecchia sedia, cui era posto.
    E anche questo è andato, che peccato. Non ho ricavato alcuna informazione con questi metodi interessanti e, come avevano detto loro, ora mi toccherà partire.
    Si sfilò di dosso il suo camice rosso e ne infilò uno morbido e nuovo, candido. Poi si sistemò meglio i suoi occhiali, pulendone le lenti. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che la dolce Vanessa White, dottoressa e scienziata, fosse una spietata assassina: lei lavorava per il bene della gente. Sorrise: la purezza, come sempre, era in vendita.
    Il denaro è assolutamente l'unica cosa di cui mi interessa.
    Col camice che dietro di lei svolazzava elegante e con calma disumana, si avvio. Ora, era a caccia.
     
    Top
    .
  5. Solarlg
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Prima l'aveva seguita mentre parlava con un'altra donna, poi l'aveva seguita mentre si dirigeva in uno strano posto, frequentato più che altro da omoni poco eleganti, e comunque ancora troppo frequentato.
    Era quindi entrata in questo edificio, fin troppo simile ad un casermone della polizia. Che tra parentesi, era proprio all'entrata.
    Era intrigato dal provare la sua nuova arma, che teneva in un modo che era a dir poco incapibile e indiscernibile. Nessuno a parte lui e la cosa, persona, essere, ente che lo obbligava a queste missioni sapevano la sua fattura, e come la portava dietro non aiutava nessuno a capirlo.
    Decise ovviamente per il suo solito profilo basso. Non che non potesse entrare e uccidere chiunque, ma non era nè il suo stile, nè era dell'idea che la sua missione giustificasse l'uccidere decine e decine di persone innocenti.
    Lui non uccideva perchè era cattivo, ma perchè era obbligato. Perciò, meno persone morivano nella sua caccia, e più si poteva ritenere soddisfatto. Senza contare che meno morti gli permetteva di andare avanti. Finchè i governi potevano coprire queste morti senza attirare l'attenzione dei media, i governi non si sarebbero mossi per trovare il responsabile.
    Si mise ad aspettare poco fuori l'uscita, seduto su una panchina.

    Edited by Solarlg - 14/7/2012, 18:56
     
    Top
    .
  6. Morlass
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Sotto lo sguardo distrutto e incolpevole di Ryan, i suoi piedi si mossero in direzione di un vecchio dall'aria un po' malandata. Questi era intento ad osservare delle anticaglie presenti in una delle tante bancarelle di antiquariato presenti in quella fiera e stava con la schiena leggermente inclinata verso il basso, nonostante dalla sua espressione contrita si evincesse facilmente che quello sforzo gli costava non poco.
    Con ogni probabilità, il desiderio di esaminare dei vecchi dischi in vinile aveva vinto momentaneamente i suoi acciacchi, ma a Robby di tutto ciò non importava nulla.
    Lo sguardo dello schermidore si era soffermato poco o nulla sul volto sofferente ma felice dell'ottuagenario, spostandosi quasi subito più in basso, ed inquadrando di preciso un rigonfiamento nella tasca sinistra posteriore dove di sicuro si trovava il portafoglio dell'anziano.
    Portafoglio, tra l'altro, non solo malcelato, ma addirittura, seppur di soli due-tre centimetri, uscente dalla tasca. Insomma, si trattava della tipica preda perfetta.

    Ma non ti vergogni? Non pensi ai suoi nipoti, alla sua vecchia moglie che forse lo aspetta a casa?

    Nessuna risposta dall'interno. Il cleptomane che c'era in lui si era già messo all'opera, dirigendosi con passo solo falsamente disinvolto verso la bancarella di vinili.
    Se avesse avuto il controllo del proprio corpo, Ryan sarebbe fuggito a nascondersi per la vergogna, o magari a vomitare, tanto era repellente per lui quell'opera di ladroneria, ma purtroppo in quel momento il suo corpo non gli apparteneva.
    Il diciottenne si osservò avvicinarsi al vecchio con calma, poggiare il bastone sul tavolinetto per avere la mano libera. Poi avvertì distante il muscolo del braccio muoversi sinuosamente, con una destrezza che solo due anni di pratica potevano consentire, e dopo qualche secondo sentì infine il prurito del cuoio a contatto con la ruvida superficie della sua mano.
    L'operazione durò nel totale una decina di secondi scarsi, durante i quali il portafoglio passò dalla tasca del vecchio alla sua, quindi le sue labbra si mossero da sole.

    "Doppio Bianco... Uno dei migliori album dei Beatles. Lo prendo."

    Il vinile, completamente inutile dato che non possedeva un apparecchio in grado di leggerlo, gli costò quasi quanto tutto il "guadagno" della giornata, ma non era importante. Non per Robby almeno.
    Consumato l'atto, Ryan si trovò con il portafoglio di uno sconosciuto in tasca, ansimante, mentre la sensazione della presenza di quel disgustoso coinquilino si allontanava lentamente, dissolvendosi come la nebbia in una giornata di caldo. Senza nemmeno accorgersene, le sue gambe lo avevano trasportato distante da quella bancarella, probabilmente né il vecchio né qualcun'altro si sarebbero accorti del furto.
    Ricordava, seppur in modo confuso, che in quegli attimi di cleptomania aveva spostato il corpo in modo da occludere la vista della mano ladra ai vicini, cosicché non avessero potuto accorgersi di ciò che stava facendo.
     
    Top
    .
  7. TheÐawn
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    I will never be the superhero they're expecting me to be...

    Le note di Caries degli About Wayne - gruppo semi-sconosciuto ai più, ma che lei ascoltava molto spesso e considerava tecnicamente superiore a band di maggior successo - furono interrotte dal terzo tentativo del proprietario dell'armeria di attirare la sua attenzione. Efficiente come sempre: il tempo di ascoltare tre canzoni e già la sua arma era ora poggiata sul bancone, splendente. Sorrise guardandola e si tolse le cuffiette.
    La musica fu sostituita dalla voce fastidiosa e lenta dell'uomo, che la costrinse ad ascoltare le solite raccomandazioni. Le rivolse poi un sorriso unticcio, chiedendole se le poteva essere utile il suo numero per un qualsiasi motivo. Reprimendo l'impulso di rispondere male - "Avrà quindici anni più di me! Come fa a chiedermi una cosa del genere? Come si permette?" - fece un sorrisetto, mise il fucile in spalla posando al suo posto i soldi e uscì in silenzio, alzando la mano sinistra a mo' di saluto quando già era voltata.

    Appena uscita, fu colpita dall'aria calda. In armeria era molto più fresco. Decise di raggiungere il più velocemente possibile gli altri, quindi si incamminò alla sua sinistra, verso il parco. La via, forse proprio per il caldo di quei giorni, non era molto trafficata. Con la visuale così libera, si accorse che davanti a lei camminava proprio uno dei ragazzi che doveva raggiungere - il suo compagno di tressette -. Doveva essere in ritardo come lei. Disse il suo nome ad alta voce, ma lui non la sentì e fu quidi costretta a camminare da sola a passo veloce, cercando di raggiungerlo, con la luce del sole che faceva sembrare la sua pallida pelle ancora più chiara.
     
    Top
    .
  8. Solarlg
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Eccola, è uscita... ed è sola? Ancora meglio...
    La sentì chiamare a gran voce una persona che, stupida o sorda, non sentì. Questa era l'occasione perfetta, la strana era praticamente deserta. Quando la sua preda gli passò a pochi metri di distanza per arrivare dal suo lato del marciapiede, non lo notò, quindi silenzioso come la morte stessa, ruolo che era chiamato ad interpretare. Stava già estraendo la sua arma mentre pensava.
    Eppure è una bella ragazza, perchè dovrei ucciderla così alle spalle, è anche armata... Forse dovrei darle la possibilità di combattere, dopo tutto la mia vita vale quanto la sua.
    Evidentemente la vita di quest'uomo valeva di più, dato che cominciò a sentire uno strano formicolio all'altezza della spalla, e il braccio si mosse da solo.
    Urlò solamente:"NOOOO ASPETTA!", quindi ci fù uno schiocco ultrasonico ed infine un'esplosione. Che investì la ragazza nella schiena, sbrandellandola e spargendo pezzi del suo corpo per tutta la strada.
    Prima ancora che l'esplosione avvenisse, era già saltato su un edificio, dileguandosi nel nulla. Una persona aveva assistito, non lo aveva visto ma aveva assistito.

    SPOILER (click to view)
    Aurora Tilney è deceduta nella terra! Scheda pg abilitata alla sezione Memorie!
     
    Top
    .
  9. °LoxaS
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Era nel bel mezzo di una specie di .... sagra?! Bah. Stupide ricorrenze cittadine! Che schifo ci faccio io, qua?! Incapace di darsi risposte più valide del denaro che riceveva, fece schioccare la sua frusta elettrica qua e là, terrorizzando a morte i cittadini. Che poi, come faceva a sapere chi stava cercando? Se non iniziava ad avere un minimo di riguardo per quella gentaglia, non l'avrebbe mai capito: in quel momento ogni umano poteva essere un potenziale portatore di poteri magici, non poteva sprecarli! Rinfoderò l'amata frusta metallica, arrotolandosela al fianco; sbuffò: la parte che di più odiava del suo mestiere, stava per iniziare! Seppur persone del camice bianco potessero essere chiamati ricercatori, lei odiava cercare le cose per davvero! Era più eccitante il sezionare... E quanta gente da vivisezionare c'era, lì! Cercando di contenere quindi i suoi spasmi di distruzione umana continuò a camminare tra la folla stentando a mantenersi e, proprio quando il suo desiderio "d'aprire qualcuno", stava per farla cedere, notò uno strano umano. Umano, forse pazzo, da cui tutti gli altri si allontanavano. Secondo i suoi portentosi studi, più che la mentalità era appunto il manifestarsi d'un poter a far allontanare gli altri dal soggetto, "infetto": quello era il suo uomo! Così, senza farsi troppi scuproli, iniziò a fissare il "rimbambito" da cui tutti fuggivano, che parlava tra se e se. Sarebbe stato interessante.
     
    Top
    .
  10. TheÐawn
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    C'era poca gente rispetto al solito, molto poca. In effetti le interessava poco del percorso, per lei era importante l'arrivo, quindi non si curava di ciò che la circondava. Superò qualche anonimo passante a passo veloce, sentendo la pelle calda e il sudore sulla fronte. Non vedeva l'ora, di raggiungere l'ombra.

    -NOOO, ASPETTA!-

    Il grido raggiunse le sue orecchie spingendola a voltare pochissimo la testa. Per una frazione di secondo il suo Sé cosciente cercò di convincerla che il grido non la riguardava. Che in quella via c'erano altre persone, poteva essere rivolto a loro. Poteva essere una persona schizofrenica. Poteva essere qualcuno al telefono. Poteva essere chiunque e qualsiasi cosa.
    A vincere non fu però il Sé, ma l'Io. L'Io che non pensava soltanto, non ragionava logicamente, sentiva. E sentiva che quel grido la riguardava molto da vicino.

    La conseguenza della vittoria dell'Io sul Sé fu la cancellazione totale dei suoi pensieri. Al loro posto, la paura. Per un secondo poté sentire un rumore mai sentito prima e vedere una luce. Bianca, totalmente bianca. Bianco, il colore della luce pura, del tutto. Il tutto volle anche lei, e di lei non rimase nulla, neanche la paura. Solo qualche pezzo di carne sparso sulla strada vuota.
     
    Top
    .
  11. Morlass
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Durante quella specie di fuga, anche se piuttosto di una fuga si trattava di un semplice allontanarsi dal luogo del furto, Ryan sentiva la presenza di qualcuno che lo osservava.
    In effetti non era raro che qualcuno indugiasse sulla figura pallida dello schermidore, tuttavia di solito quell'indugiare non durava più che pochi istanti, ai quali seguiva immediatamente un cambio di direzione della pupilla da parte del guardatore, come la brava gente di solito fa osservando un cane randagio o un mendicante.
    Ma quella volta la sensazione che percepiva Ryan alle sue spalle era diversa da quella che aveva sempre sopportato. Si trattava di una sensazione fastidiosa, simile a quella di un paio d'occhi che ti fissano di nascosto mentre sei distratto.
    In poche parole, si sentiva osservato.

    Non è la polizia, è troppo presto e inoltre loro non sono così prudenti.

    Presto quel fastidio si acuì, opprimendolo più di quanto non fosse già. La sensazione adesso era quella di essere braccato.
    Si sentiva una preda prossima alla cattura, come la mosca incauta che cade nella tela di intrighi abilmente tessuta dal ragno. Ma forse poteva ancora fare qualcosa, voleva almeno scoprire chi era la mente che gli procurava quella nausea, acuita dalla malattia che lo rendeva paranoico.
    Ryan interruppe la sua marcia, adesso era in un parco poco lontano dalla sagra, intorno a lui un prato lussureggiante, color verde smeraldo, sembrava volerlo schernire delle sue paure.
    Guarda, diceva, è tutto a posto. Non c'è niente che non vada per il verso giusto qui! Sei al sicuro!

    Non è vero, non è vero!

    Ryan allontanò quelle voci che gli invadevano le orecchie scuotendo più volte la testa, adesso sembrava veramente matto. Si accasciò, sfinito da quella lotta contro sé stesso, su una panchina.
    Come per ribadire la sua posizione, appena riprese un po' di fiato strinse più saldamente il bastone animato alle sue mani. Erano tutte supposizioni, mostri creati dalla mente delicata dello schermidore, se così volete chiamarle, ma se qualcuno gli avesse voluto fare del male l'ex-membro della casata Tears era pronto a vendere cara la pelle.
     
    Top
    .
  12. °LoxaS
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Nel momento in cui il "soggetto" fu lontano dalla folla e, lei, sicura dei poteri di quest'ultimo, almeno nella sua testa, venne il momento d'agire. Ma non poteva farlo normalmente. Non poteva vivisezionarlo o, studiarlo. Questo sì, che era un guaio. E inoltre non avrebbe nemmeno potuto attaccarlo aspettando una qualche reazione perché, se questa non fosse avvenuta, lui si sarebbe tenuto a distanza da lei negandole la possibilità di fare altre prove. Che brutta, orrida, situazione! Con le mani immerse nelle grosse tasche bianche, voltò il proprio volto, distogliendo per un solo attimo lo sguardo dall'oggetto di studio, sputò. Avesse avuto degli stivali ed un cappello raffigurante il proprio onore, quei futuri passi che di lì a poco avrebbe compiuto, sarebbero stati accompagnati da una nube di sabbia e da un'aurea di sfida: ce l'avrebbe fatta? A guadagnarsi il suo tanto agognato stipendio, si intende. Volgendo per un istante lo sguardo ad un gelataio lì vicino, si chiese: il suo soggetto poteva per caso avere qualche percezione naturale diversa dai comuni umani? Che non sentisse il freddo, magari. Tanto valeva provare! Si avvicinò lentamente al gelataio e, estratta qualche moneta direttamente dalle grosse tasche, così le era più comodo, pagò (spesa che i propri datori di lavoro le avrebbero dovuto ovviamente ripagare) un gelato freddo e, dolce; una delle caretteristiche che nella vita, lei personalmente, odiava. Le venne nuovamente voglia di sputare, ma si trattenne. Perché ormai la sua mano intenta a stringere quell'amichevole cono, era accompagnata da un falso sorriso di saluto, ad un sintetico "Ei, ti ho visto tutto solo ed è un peccato per un ragazzo così...." e qui si sforzò di trovare un complimento che, puntualmente, non arrivò. Continuò: "Beh, per un ragazzo come te! Ti va un gelato?!" Gli offerse così quel primo mento di ricerca condivisa, sperando che quel surrogato di.... umano, si rendesse utile.
     
    Top
    .
  13. Morlass
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ancora intento a guardarsi le spalle alla ricerca di un nemico invisibile, che tra l'altro tardava ad arrivare, Ryan non si accorse immediatamente della figura femminile in camice che gli si avvicinava con un cono gelato in mano.
    La sua presenza arrivò ai sensi dello schermidore solamente quando questa, con un tono che non avrebbe saputo identificare, gli porse il dolce che nel frattempo cominciava piano piano a liquefarsi.

    E' un caso, o era lei che mi seguiva prima?

    Ryan non rispose immediatamente, soffermandosi prima ad osservare la figura e i lineamenti della sconosciuta. Il camice che indossava le dava tanto un'aria da medico, ma pensandoci bene poteva anche essere un abito di dubbio gusto. I tratti del viso invece erano insoliti, specialmente gli occhi del colore dell'oro, forse ottenuti mediante un qualche tipo di lente a contatto per gente che non sapeva che farsene di occhi normali.
    Il suo carattere sospettoso lo spingeva a non rispondere subito ed erano ormai quasi trenta secondi che i due si fissavano in attesa di una risposta da parte dello schermidore che tardava ad arrivare. Il tradimento nei suoi confronti attuato da parte della sua famiglia aveva turbato parecchio un ragazzo che, sin dalla nascita, non si era mai dimostrato molto socievole.
    Alla fine, tuttavia, si decise e afferrò il cono mentre una prima goccia di liquido cadeva a terra, rispondendo con un borbottio imbarazzato.

    "Beh, grazie, sì... Direi che non è normalissimo, ma ci sono abituato."

    Prima di dare una prima leccata al cono, la paranoia del ragazzo lo costrinse a chiedersi se non si trattasse di un trucco per avvelenarlo e poi rapirlo o nasconderlo da qualche parte, ma scacciò quelle voci immaginando che non ne valesse la pena per un vagabondo, che da due anni girava per l'Inghilterra in cerca di Dio sa che cosa.
    Ryan si tolse il cappello, in una sorta di riflesso condizionato dettato dalle regole della buona educazione inglese, alla quale i suoi genitori tenevano tanto, e lo poggiò al suo fianco sulla panchina. Inutile dire che, nonostante le pacifiche intenzioni della donna di fronte a lui, la sensazione di fastidio precedente non accennava a sparire, e che in qualunque momento era pronto a fuggire o ad estrarre la lama all'interno del suo bastone.
     
    Top
    .
  14. °LoxaS
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Quel che capitò dopo fu molto emozionante: il gelato iniziò a sciogliersi! Quale incantevole corso dell'esistenza! Vanessa iniziò a pensare a quanto gelato potesse effettivamente sciogliersi ed andare sprecato, rispetto a quello che si riusciva a mangiare effettivamente e, a quale perdita si andava incontro nel mangiare gelati d'estate, piuttosto che d'inverno. Si scervellò, inutilmente: non aveva i mezzi adatti per riuscire nella sua ricerca! E, visto che il gelato aveva preso a sciogliersi, il ragazzo non poteva avere dei poteri legati ai... frigoriferi, funzionanti. "Ehi!" provò quindi e, quello, era il suo secondo semi-ufficiale, esperimento. "Non è che riusciresti a calcolarmi il gelato che il sole disperde, in estate! Sembri un ragazzo.... sveglio!" Non che le sembrasse sveglio, non che le sembrasse qualcosa se non un soggetto da laboratorio, ma amava argomentare le sue proposte!
     
    Top
    .
  15. Morlass
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ryan era a disagio. Mangiare mentre qualcuno lo fissava gli procurava fastidio, non gli piaceva affatto essere osservato. Ma era comunque meglio di imbrattarsi tutte le dita di quella sostanza liquida e appiccicosa in attesa che la sconosciuta spostasse lo sguardo, quindi, prima che questa ricominciasse lo sguardo, lo schermidore aveva già superato la metà del gelato, scampando così al rischio che questo gli cadesse per terra.
    Adesso la donna gli aveva fatto una domanda, una domanda che, a chiamarla semplicemente "strana", ci vuole coraggio.

    Ma che razza di domanda è? Calcolare il gelato che il sole disperde in un anno? Questa è più pazza di me, poco ma sicuro.

    Prima di rispondere, nonostante fosse giunto alla conclusione che quella domanda serviva solo ad incitarlo a finire prima, Ryan cercò di ideare nella sua mente un percorso logico e razionale che potesse fargli evitare una brutta figura.
    Ovviamente, non ci riuscì. La risposta che diede era equiparabile per ragionamento e dimostrazione a quella che avrebbe potuto dare un bambino di sei anni, e neanche troppo intelligente.

    "Uhm... Beh, tanto, direi. Specialmente se lo si tiene al sole per molto tempo, o se fa proprio caldo. Mentre se si tiene in congelatore o in un posto fresco non viene sprecato niente... Quasi."

    Sto farneticando, e lo so. Spero che almeno la consapevolezza possa aiutarmi ad uscire da questo baratro...

    I pensieri malinconici di Ryan mal si abbinavano alla tanto insolita quanto solare piega che il clima di quel giorno stava prendendo. Avrebbe dovuto essere felice, ma chissà perché non lo era affatto.
     
    Top
    .
14 replies since 26/6/2012, 11:56   122 views
  Share  
.